>>> Hinweis: Derzeit keine Vermittlung >>>

Tamoxifene per cancro al seno Esperienze ed effetti collaterali

Tamoxifene per cancro al seno Esperienze ed effetti collaterali

“Il trattamento a basse dosi di tamoxifene è anche detto “babytam” negli Stati Uniti. Gli effetti collaterali degli inibitori dell’aromatasi possono essere di entità variabile a seconda della persona e delle diverse fasi del trattamento. Ciò dipende anche dalle condizioni generali di salute, dalla dose di farmaco prescritta e dalla possibile interazione di questa cura con altre sostanze. Anche per questo è molto importante segnalare al proprio medico tutto ciò che si assume al di fuori delle sue prescrizioni, comprese le vitamine e i prodotti da banco o da erboristeria. In studi clinici con tamoxifene nel carcinoma mammario sono stati riportati secondi tumori primari a livello di siti diversi dall’endometrio e dalla mammella controlaterale; non è stata stabilita alcuna relazione causale e il significato clinico di queste osservazioni non è chiaro.

  • In alcuni casi, la recidiva è stata accompagnata da un peggioramento dei sintomi e da una riduzione della qualità della vita.
  • Il tuo medico può discutere se il tamoxifene o un’altra forma di terapia ormonale è adatto a te.
  • Diversi studi clinici hanno esaminato l’efficacia delle alternative al Tamoxifene nel trattamento del cancro al seno.
  • Inoltre, potrebbe valutare con il suo medico curante l’opportunità di indossare calze elastiche a compressione graduale.
  • Durante il trattamento con Tamoxifene EG è stata riportata un’aumentata incidenza di alterazioni dell’endometrio comprendenti iperplasia, polipi, carcinoma e sarcomi del corpo dell’utero (per lo più tumori maligni mulleriani misti).

Tamoxifene

A livello alimentare i miei oncologi non si sono pronunciati…non mi hanno dato indicazioni…se non quello di evitare la https://www.raialyoum.info/dianabol-methandienone-10-mg-elbrus-14/ soya….. Ma personalmente da quando sto un po piu‘ in regola con l alimentazione…… mi sento meglio…ho piu‘ forze…. Io ho metastasi ossee…percui come attivita‘ fisica faccio quello che posso…… ma resta importante farla….… in bocca al lupo per tutto……. Parlando di effetti collaterali, questi sono molto diversi tra il tamoxifene e gli inibitori dell’aromatasi. Nelle donne in postmenopausa, il tamoxifene può stimolare la proliferazione dell’endometrio, con un minimo aumento di rischio di tumore dell’utero(motivo per cui si consigliano controlli più frequenti).

Comunemente, può essere associato all’impiego di tamoxifene un incremento dei livelli sierici dei trigliceridi, in alcuni casi con pancreatite. Tamoxifene EG è stato associato a variazioni dei livelli degli enzimi epatici e a un quadro di più gravi anormalità epatiche, in alcuni casi fatali, tra cui fegato steatosico, colestasi ed epatite, insufficienza epatica, cirrosi e danno epatocellulare (compresa necrosi epatica). Crampi alle gambe e mialgia sono stati comunemente riportati in pazienti in terapia con Tamoxifene EG. Negli stadi iniziali della terapia, nei pazienti con lesioni ossee, si è sviluppata occasionalmente ipercalcemia. Sebbene nell’ uomo è molto più ristretta, il profilo globale degli eventi avversi appare simile, con l’eccezione degli eventi limitati al sesso femminile. Nei pazienti con angioedema ereditario, il tamoxifene può indurre o esacerbare i sintomi dell’angioedema.

Polipo uterino: sintomi, cause, pericoli e cura

Vi sono indicazioni di un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici, inclusi la trombosi venosa profonda e l’embolia polmonare, durante il trattamento con tamoxifene (vedere paragrafo 4.8). In studi clinici con tamoxifene nel carcinoma mammario sono stati riportati secondi tumori primari a livello di siti diversi dall’endometrio e dalla mammella controlaterale; non è stata stabilita alcuna relazione causale e il significato clinico di queste osservazioni non è chiaro. Molte persone hanno domande sul tamoxifene e il suo utilizzo nel trattamento del cancro al seno.

In alcuni casi, la recidiva è stata accompagnata da un peggioramento dei sintomi e da una riduzione della qualità della vita. Inoltre, il tamoxifene è impiegato nella prevenzione del tumore al seno in donne ad alto rischio di sviluppare la malattia. La sua azione preventiva è stata dimostrata in numerosi studi clinici che hanno evidenziato una riduzione significativa dell’incidenza di tumori estrogeno-dipendenti. Il tamoxifene può anche essere prescritto a uomini con tumore al seno, benché questa condizione sia meno comune. Il trattamento ormonale è comunque un’arma preziosa per ridurre il rischio che la malattia diagnosticata in fase iniziale si ripresenti dopo un trattamento locale. Inoltre, può essere utile a ridurre i sintomi della malattia in stadio avanzato, rallentando o fermando la crescita delle cellule tumorali.

È importante per i pazienti discutere con il loro medico di tutti i farmaci e gli integratori che stanno assumendo. È importante che lei non resti incinta durante il trattamento (vedere Gravidanza e allattamento). Il letrozolo è un inibitore dell’aromatasi, usato nel trattamento del tumore al seno ormono-dipendente nelle donne in postmenopausa. Questo farmaco riduce i livelli di estrogeni inibendo l’enzima aromatasi, responsabile della conversione degli androgeni in estrogeni nei tessuti periferici.

A tal proposito è importante che il medico informi il paziente dei potenziali effetti collaterali della terapia e dei principali segni con i quali questi si manifestano, in maniera da poter essere riconosciuti tempestivamente. Inoltre la supervisione medica diviene fondamentale sia per accertare lo stato di salute della paziente che l’efficacia della terapia con tamoxifene. NOLVADEX ®  contiene lattosio pertanto risulta controindicato in pazienti affetti da intolleranza al galattosio, deficit enzimatico di lattasi o malassorbimento glucosio-galattosio. La comparsa di effetti collaterali a carico dell’apparato visivo, annebbiamenti ed opacizzazione, potrebbe render pericolosa la guida di autoveicoli o l’utilizzo di macchinari. Normalmente il trattamento con il tamoxifene è prescritto per cinque anni, anche se alcuni oncologi lo prescrivono per due anni e altri a tempo indeterminato. Attualmente si ritiene che cinque anni siano la durata ideale per pazienti in pre-menopausa, mentre per le pazienti in post-menopausa la durata è variabile.

Cosa inibisce il tamoxifene?

Il Tamoxifene può essere utilizzato sia in monoterapia sia in combinazione con altri farmaci antitumorali. Il trattamento con Tamoxifene è di solito a lungo termine, e può durare da cinque a dieci anni. Durante il trattamento, è importante sottoporsi a regolari controlli medici per monitorare l’efficacia del farmaco e per individuare tempestivamente eventuali effetti collaterali.

Un’ulteriore analisi dei dati presentata ai primi di giugno al congresso annuale dell’American Society of Clinical Oncology ha permesso di chiarire ancora meglio chi beneficia di più del regime a basse dosi. Il tamoxifene è un farmaco non steroideo, derivato del trifeniletilene, che mostra un complesso spettro di effetti farmacologici antiestrogenici e simil-estrogenici nei diversi tessuti. Nelle pazienti con carcinoma mammario, a livello del tumore, il tamoxifene agisce principalmente come un antiestrogeno, inibendo il legame dell’estrogeno al recettore estrogenico.

Embolia polmonare (tasso di incidenza per 1000 anni/donna pari a 0,75 nel gruppo delle donne trattate contro 0,25 nel gruppo di controllo). L’impiego del tamoxifene in pazienti sottoposte a terapia con anticoagulanti tipo dicumarolico può aumentare significativamente l’attività anticoagulante, aumentando il rischio di emorragia; è consigliabile in questo caso uno stretto monitoraggio degli indici di coagulazione. La somministrazione concomitante dei due farmaci richiede pertanto stretto monitoraggio dello stato coagulativo (particolarmente all’inizio del trattamento). Il medico dovrà valutare la situazione concreta di ciascuna paziente così da poter effettuare una diagnosi corretta e approntare una terapia efficace e tempestiva.